L'ORDINAMENTO POLITICO DI ATENE

Inizialmente Atene fu, come tutte le poleis greche, una monarchia.

Poco alla volta la città passò alla oligarchia e alla democrazia.

La monarchia ad Atene durò fino a circa il 750 a.C.

Dopo il 750 a.C. il potere passò nelle mani dei nobili proprietari di terre che governarono la città fino a circa il 600 a.C.: questo fu il periodo dell'oligarchia.

In questo periodo Atene visse le trasformazioni che furono proprie di tutte le poleis greche: la popolazione stava aumentando, sorgevano le colonie greche, i traffici commerciali si intensificavano, iniziò ad utilizzarsi la moneta, la falange si sostituì al precedente esercito formato da carri trainati da cavalli.

Tutto ciò portò alla nascita di una nuova classe di ricchi, formata da commercianti ed artigiani che rivendicavano sempre più i loro diritti politici. Ciò fu la causa di numerosi scontri tra i cittadini.

Durante il governo oligarchico ad Atene le leggi non erano scritte, ma venivano tramandate oralmente. Per questa ragione esse erano spesso applicate dai nobili che amministravano la giustizia, in maniera arbitraria a danno di commercianti, artigiani e contadini.

Questa situazione generò il malcontento nelle classi dei nuovi ricchi e nei contadini portando alla stesura delle prime leggi scritte ad opera di Dracone.

Solone era un nobile particolarmente saggio al quale i cittadini di Atene affidarono, nel 594 a.C., il compito di dare alla città una costituzione che riconoscesse maggiori diritti alle classi dei commercianti, degli artigiani e dei contadini in modo da placare gli scontri tra le classi sociali.

Solone, però, non riuscì nel suo intento.

Pisistrato fu un tiranno che salì al potere nel 560 a.C. e vi rimase fino al 527 a.C., anno della sua morte.

Clistene salì al potere nel 508 a.C.

Egli era capo del partito popolare e creò una nuova costituzione che mise finalmente fine ai conflitti tra le varie classi sociali istituendo la prima democrazia della storia.