MULINI AD ACQUA E MULINI A VENTO
L'IMPIEGO DEI MULINI A PARTIRE DAL MEDIOEVO
Quando iniziarono ad essere utilizzati i primi mulini ad acqua?
I mulini ad acqua erano conosciuti già nell'antichità, ma il loro impiego era assai limitato: la gran parte dei mulini erano mossi dalle braccia degli uomini.
Probabilmente questa scelta era dovuta anche all'abbondanza di schiavi che venivano impiegati in tali lavori.
Intorno al 600 d.C. i mulini ad acqua iniziarono a diffondersi in tutta l'Europa e nel corso di alcune centinaia di anni divennero numerosissimi.
Quali furono gli impieghi dei mulini ad acqua?
Iniziamente i mulini ad acqua vennero impiegati per macinare il grano e gli altri cereali.
Successivamente essi furono usati anche:
- per la spremitura delle olive;
- per tritare materiali coloranti;
- per modellare il ferro;
- nella lavorazione dei tessuti.
Quale era il principale limite del mulino ad acqua?
Il principale limite del mulino ad acqua era il suo funzionamento discontinuo:
- il movimento delle ruote veniva ostacolato dalle acque troppo abbondanti;
- così come nei periodi di siccità o di gelo le ruote non venivano per niente azionate perché mancava la forza motrice.
Come si cercò di superare tali limiti?
Con l'introduzione dei mulini a vento si cercò di superare tali limiti.
Dove si diffusero soprattutto i mulini ad acqua e dove i mulini a vento?
Mulini ad acqua e mulini a vento si diffusero un po' in tutta Europa.
Tuttavia, le caratteristiche fisiche e climatiche delle varie zone, fecero prevalere gli uni o gli altri:
- in Italia, ad esempio, prevalsero soprattutto i mulini ad acqua, mentre quelli a vento si diffusero molto poco;
- in Inghilterra e in Olanda vennero costruiti soprattutto i mulini a vento. In particolare, in Olanda, il terreno completamente pianeggiante non consentiva ai corsi d'acqua di avere una benché minima pendenza, mentre i venti forti e continui erano particormente adatti a far muovere le pale dei mulini a vento.