ORGANIZZAZIONE DEI TERRITORI CONQUISTATI DA ROMA
LA CITTADINANZA ROMANA E I RAPPORTI CON I POPOLI VINTI
Come riuscirono i Romani a mantenere la propria autorità sui popoli vinti?
I Romani furono molto abili nel mantenere la propria autorità sui popoli vinti, molto diversi tra loro per tradizioni e civiltà.
Essi vi riuscirono usando tre strumenti:
- la creazione di colonie diffuse in tutta Italia che custodivano e sorvegliavano il territorio;
- il riconoscimento di un diverso trattamento alle città sottomesse, le quali in questo modo difficilmente si sarebbero alleate tra loro ai danni di Roma;
- la costruzione di una rete stradale che in poco tempo si diffuse su tutto il territorio permettendo di raggiungere, in tempi brevi, i vari luoghi della penisola.
Quale fu l'ordinamento politico introdotto dai Romani nella penisola?
I Romani introdussero nella penisola un ordinamento politico caratterizzato da una grande diversità di governi, di diritti e di obblighi, in modo da tenere conto della diversa natura dei popoli sottomessi. Questo criterio era detto divide et impera.
Qual era lo scopo di tale criterio?
Lo scopo di tale criterio era quello di spezzare precedenti gruppi ed evitare che si creassero coalizioni tra le popolazioni sottomesse a discapito dei Romani.
Cosa erano le colonie?
Le colonie erano città indipendenti che avevano proprie leggi e propri magistrati. Esse venivano costituite da un gruppo di cittadini romani o latini ai quali veniva assegnato un territorio sottratto ai nemici.
Dove erano fondate le colonie?
Le colonie venivano fondate in località strategiche per motivi:
- militari al fine di controllare un certo territorio;
- demografici in modo da aumentare la popolazione libera;
- economici per favorire l'agricoltura, migliorare le condizioni di vita dei cittadini più poveri, ecc.
In quanti gruppi era divisa la popolazione dei territori soggetti al controllo dei Romani?
La popolazione dei territori soggetti al controllo dei romani era divisa in tre gruppi:
- quella dei cittadini;
- quella dei sudditi;
- quella degli alleati detti anche soci.
Chi erano i cittadini?
I cittadini rappresentavano la classe dominante. Essi godevano di tutti i diritti politici e civili, ovvero:
- avevano il diritto di voto;
- potevano accedere alle cariche politiche;
- avevano il diritto di matrimonio;
- avevano il diritto di commercio.
I cittadini erano gli abitanti di Roma delle zone limitrofe iscritti nei ruoli di 35 tribù.
Tra gli iscritti alle tribù vi erano anche gli abitanti delle colonie romane propriamente, mentre ne erano escluse le colonie latine.
Come si acquistava la cittadinanza?
I figli nati da un matrimonio legittimo acquistavano la cittadinanza del padre, mentre i figli nati da una relazione extraconiugale mantenevano la cittadinanza della madre.
Gli schiavi potevano acquistare la cittadinanza se erano liberati.
Gli stranieri potevano ottenere la cittadinanza, individualmente o per gruppo, per particolari meriti legati soprattutto al loro comportamento e alla loro fedeltà a Roma durante le guerre o le rivolte.
Chi erano i sudditi?
I sudditi erano divisi in tre categorie:
- una prima categoria comprendeva:
- coloro che vivevano nelle città latine, ma che non erano ammessi nelle 35 tribù;
- coloro che vivevano nelle colonie
latine.
Costoro non avevano gli stessi diritti dei cittadini, in particolare non avevano il diritto di voto e quello di partecipare alla vita politica. Avevano, però, il diritto di partecipare alla ripartizione delle terre conquistate, il diritto di matrimonio e di commercio, conservavano la propria autonomia e si amministravano da soli.
I sudditi, se si trasferivano a Roma, potevano prendere la cittadinanza romana;
- una seconda categoria era quella dei municipi. Queste
erano città che, in genere, esistevano già prima del
dominio romano. Esse avevano autonomia
amministrativa, di conseguenza si governavano in modo autonomo. I cittadini dei municipi
godevano degli stessi diritti civili dei cittadini romani,
ma non godevano dei diritti
politici. Essi avevano solamente gli stessi doveri
dei cittadini romani come pagare i tributi per le spese di guerra,
fornire
uomini per la guerra, usare la moneta
romana.
I municipi, a loro volta, potevano essere:
- con suffragio;
- senza suffragio.
I primi avevano il diritto di voto, cosa che non spettava ai secondi. I municipi con suffragio rappresentavano un'eccezione concessa a città che avevano particolari meriti. In pratica, però, la lontananza e i disagi da superare per recarsi a Roma ed esercitare il diritto di voto erano tali che questo diritto era più teorico che pratico;
- la terza categoria era quella delle prefetture, ovvero città prive di qualsiasi autonomia e completamente soggette a Roma. Esse erano rette da governatori romani, erano soggette a tutti i doveri dei cittadini romani senza avere, però, nessuno dei loro privilegi.
Chi erano gli alleati?
Gli alleati erano città libere con le quali Roma aveva concluso dei trattati detti foedera, ovvero patti.
Queste città si governavano con propri magistrati e avevano leggi proprie.
Gli abitanti di tali città erano detti soci.
Esse dovevano rifornire di viveri gli eserciti romani nel caso in cui questi passavano sul proprio territorio, dovevano fornire truppe ausiliarie che venivano schierate ai lati dell'esercito ed erano poste sotto il comando di ufficiali romani.
Inoltre le città alleate non potevano stringere accordi tra di loro, mentre Roma poteva stipulare accordi internazionali anche a loro nome.
Roma si impegnava a difendere tali città.
Quale era il punto di forza di tale ordinamento?
Il punto di forza di tale ordinamento stava nel fatto in ogni zona dell'Italia si trovavano cittadini romani, colonie latine, municipi, prefetture e città alleate.
In questo modo Roma riuscì a creare una serie dipiccoli Stati, nei quali vigevano condizioni diverse e, dunque, tali da non rendere facile una loro coalizione contro i Romani. Inoltre essi erano in una condizione di inferiorità rispetto a Roma nonostante l'apparente autonomia.
Al tempo stesso, tutti questi stati, formavano un tutt'uno sotto la direzione di Roma, favorendone il suo sviluppo e la sua potenza.
Perché la costruzione di una rete stradale fu così importante per i Romani?
La costruzione di una rete stradale fu molto importante per i Romani perché permetteva loro di muoversi agevolmente in tutti i territori conquistati.