L'AMORE CORTESE
L'IDEALE CAVALLERESCO E L'AMORE CORTESE
Qual era l'ideale di vita dei cavalieri?
I cavalieri avevano un loro codice di comportamento: essi condividevano i valori dell'onore, del coraggio, della lealtà e della generosità.
Come era definito questo insieme di valori che aveva il perfetto cavaliere?
L'insieme dei valori che aveva il perfetto cavaliere era definito cortesia, termine che deriva da corte.
La cortesia erano le regole che il cavaliere doveva rispettare nella vita di corte. Spesso, però, questo termine veniva utilizzato per mettere in evidenza ed esaltare la gentilezza e la generosità del cavaliere.
Il cavaliere era, di conseguenza, detto cavaliere cortese, cioè uomo di corte.
Qual era la virtù fondamentale del cavaliere?
La virtù fondamentale del cavaliere era l'amore verso una nobile dama.
Che caratteristiche aveva questo amore?
Questo amore era un amore platonico, cioè un amore spirituale ed intellettuale senza nessuna componente fisica.
Il rapporto tra la dama e il cavaliere era basato sulla riservatezza e sul pudore.
Il cavaliere compiva gesti nobili al fine di conquistare l'amore della dama.
Cosa ispirò l'ideale cortese?
L'ideale cortese ispirò un genere letterario diffusosi tra il XII e il XIII secolo, chiamato letteratura cavalleresca che esaltava:
- da una parte, l'abilità dei cavalieri, nei combattimenti e nell'uso delle armi;
- dall'altra i suoi nobili valori.
Raramente, in queste opera, comparivano i contadini e, in quei rari casi in cui ciò accadeva, venivano descritti sempre con disprezzo.
Perché i poemi della letteratura cavalleresca sono importanti anche per lo storico?
I poemi della letteratura cavalleresca sono importanti anche per lo storico perché ci permettono di capire qual era la vita dell'epoca: le armi usate dai cavalieri, le regole seguite nei combattimenti, le vesti, i palazzi, le chiese, la mentalità diffusa.