I PERSIANI E I POLI VINTI
COME I PERSIANI TRATTAVANO LE POPOLAZIONI SOTTOMESSE
Quale fu l'atteggiamento dei Persiani nei confronti dei popoli vinti?
I Persiani non fondarono il loro impero sulla violenza. Essi ebbero sempre, nei confronti dei popoli vinti, un atteggiamento di grande rispetto e tolleranza.
Perché, in questo, possiamo considerare i Persiani degli innovatori?
Per il loro comportamento nei confronti degli avversari sconfitti il loro atteggiamento fu innovativo rispetto all'epoca.
In quel periodo:
- i re sconfitti venivano uccisi;
- le città conquistate erano saccheggiate e bruciate;
- le popolazioni vinte venivano ridotte in schiavitù e deportate.
I Persiani, invece:
- non uccidevano il re. A volte, il sovrano rimava anche al potere, cosa che accadeva nei casi in cui egli si era arreso spontaneamente;
- non saccheggiavano le città sconfitte che potevano continuare le loro attività a condizione di pagare un tributo annuo in denaro o, molto più spesso, in natura (come cavalli, grano, lana, pecore, ecc..);
- non rendevano schiavi gli abitanti di tali città, né li costringevano a trasferirsi nei territori dei popoli vinti. Anzi, furono proprio i Persiani a permettere agli Ebrei, che erano statati deportati in Babilonia, di tornare nelle loro terre.
Quali altri atteggiamenti avevano i Persiani verso le popolazioni vinte?
Inoltre i Persiani rispettavano la religione delle popolazioni vinte, permettevano loro di conservare la propria lingua, cultura e tradizioni.
Anche le attività economiche svolte venivano incoraggiate.
Quale effetto ebbe questo atteggiamento permissivo dei Persiani?
Questo atteggiamento permissivo dei Persiani fece sì che le popolazioni vinte collaborassero volentieri al benessere comune limitando il desiderio di vendetta, di rivalsa e di libertà.