LA RIVOLTA EBRAICA

LA RIVOLTA DEGLI EBREI AVVENUTA DURANTE L'IMPERO DI VESPASIANO

Quando la Palestina fu conquistata dai Romani?

La Palestina fu conquistata dai Romani nel 63 a.C. grazie a Pompeo.

Come furono i rapporti tra Romani ed Ebrei?

I Romani governavano la Palestina mediante dei governatori locali, avevano una guarnigione militare in quei territori e un procuratore che, di fatto, deteneva l'autorità.

Gli Ebrei, a differenza di altre popolazioni sottomesse dai Romani, avevano conservato la loro identità e nutrivano un forte desiderio di autonomia. Ad aggravare il malcontento vi erano le forti tasse applicate dai Romani e la corruzione dilagante tra essi.

Nel popolo ebraico regnava la speranza di un messia mandato da Dio per liberarlo dalla schiavitù.

Dall'altra parte i Romani non potevano rinunciare alla provincia della Palestina perché questo avrebbe portato anche altre province a pretendere la propria autonomia.

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Quale fu la scintilla che fece scoppiare la rivolta degli Ebrei contro i Romani?

Nel 66 d.C. il procuratore romano Gessio Florio pretese parte del tesoro del tempio. Questa fu la scintilla che diede inizio alla rivolta degli Ebrei.

Chi fu incaricato di reprimere la rivolta?

L'incarico di reprimere la rivolta fu affidato a Vespasiano, ma quando egli fu nominato imperatore tornò a Roma lasciando in Palestina il figlio Tito.

Come si concluse tale rivolta?

La rivolta si concluse con la distruzione del tempio di Gerusalemme, che fu incendiato e devastato da parte delle truppe romane, nel 70 d.C.

La città fu distrutta e l'offerta al tempio fu trasformata in offerta al tempio di Giove sul Capidoglio. Gran parte della popolazione morì durante i combattimenti o per la fame.

Da quel momento gli Ebrei furono dispersi ed allontanati dalla loro terra e moltissimi di loro furono venduti come schiavi.

 
 
 


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