LA ROMANIZZAZIONE DELLE PROVINCE

I primi due secoli dell'impero romano furono caratterizzati da una notevole prosperità economica.

Roma non si limitò solamente a sfruttare le ricchezze delle sue province, ma diffuse in esse la sua cultura, i suoi costumi, il suo modo di pensare e di vivere.

Questo processo viene chiamato comunemente romanizzazione.

A favorire il processo di romanizzazione delle province vi furono:

• un sistema stradale efficiente che permetteva di raggiungere tutte le province dell'impero;
• l'uso di un'unica moneta che favorì gli scambi commerciali anche tra terre molto lontane facilitando l'integrazione;
• la diffusione del latino che divenne la lingua ufficiale e che rese più semplici gli scambi culturali e l'unità politica;
• la costruzione di tutte le città dell'impero secondo il modello romano, con case di forma quadrangolare, piazza del foro, anfiteatri, templi, terme.

Il processo di romanizzazione non fu identico in tutte le province.

In alcune usi, costumi, cultura romani si diffusero molto rapidamente e sostituirono quelli precedenti.

In altre, essi si affiancarono agli usi e costumi tradizionali del luogo, che sopravvissero.

In altre province ancora vi fu una grossa resistenza alla romanizzazione: ciò accadde soprattutto in quelle province nelle quali vi era una civiltà molto ricca e consolidata nel tempo, come nelle province orientali di cultura ellenistica dove, non a caso, la lingua ufficiale rimase il greco.

Nel processo di romanizzazione delle province, molto spesso, un ruolo determinate lo ebbe la concessione della cittadinanza romana.

Questa però non fu la regola. Così, ad esempio, in Grecia molti di coloro che ottennero la cittadinanza mantennero la propria cultura.