L'AGRICOLTURA NELL'ANTICO EGITTO
LE PRINCIPALI ATTIVITA' AGRICOLE DELLA CIVILITA' EGIZIA
Qual era l'attività più praticata nell'antico Egitto?
L'attività maggiormente praticata in antico Egitto era l'agricoltura grazie alla presenza di un terreno molto fertile.
Cosa rendeva il terreno particolarmente fertile?
Il percorso del fiume Nilo è molto lungo. Esso nasce in Sudan, dalla confluenza tra il Nilo Bianco che proviene dal lago Vittoria in Uganda e il Nilo Azzurro che proviene dal lago Tana in Etiopia. Il fiume attraversa il Sudan, l'Egitto, e poi si butta nel Mar Mediterraneo. Le sue sorgenti, dunque, sono nell'Africa equatoriale, molto a sud rispetto all'Egitto. Questa zona è interessata dalle grandi piogge nel periodo compreso tra giugno a settembre.
Le notevoli piogge facevano aumentare la portata del fiume che finiva per straripare. Le acque, quindi, inondavano le campagne circostanti.
In autunno le acque si ritiravano lasciando sul terreno una fanghiglia molto fertile detta limo, molto utile per l'agricoltura.
Per questa ragione la valle del Nilo risultava particolarmente adatta per la coltivazione, tanto che gli egiziani riuscivano a fare anche tre raccolti l'anno.
Perché gli egiziani adoravano il fiume Nilo?
Gli Egiziani non sapevano quali erano le ragioni che portavano il Nilo a straripare, dato che il fenomeno delle grandi piogge avveniva molto lontano da loro. Per questa ragione pensavano che il fiume fosse un dio buono che favoriva la loro agricoltura.
Gli egiziani chiamavano il fiume Nilo dio Hapi.
Perché la valle del Nilo veniva chiamata Terra Nera?
Gli egiziani chiamavano la valle del Nilo Kemet, che significa Terra Nera, per la presenza del limo che ha l'aspetto di un fango nero.
Chi disse che l'Egitto è un dono del Nilo?
Erotodo, un grande storico greco, scrisse che l'Egitto è un dono del Nilo.
Come venivano controllate le acque del fiume?
Le acque del fiume Nilo, durante le inondazioni, avrebbero potuto anche distruggere raccolti e città. Per evitare tutto ciò gli Egizi usavano una serie di dighe, di canali e di bacini artificiali.
I bacini venivano costruiti intorno alle acque del fiume. In seguito alla sua inondazione il bacino si riempiva e copriva di limo il terreno al suo interno. Una volta che il bacino era pieno, l'acqua veniva fatta defluire a livelli inferiori per fertilizzare anche questi e, infine, veniva incanalato nuovamente verso il Nilo.
Una serie di canali facevano arrivare le acque anche ai terreni situati più lontano rispetto al Nilo.
Cos'era lo shaduf?
Per irrigare i campi situati più in alto rispetto al Nilo gli Egiziani usavano uno strumento detto shaduf.
Esso era formato da due pali conficcati nel terreno su cui era posto un terzo palo orizzontale rispetto ai precedenti. Su quest'ultimo palo era situata un'asta che aveva ad un estremo una pietra e, all'altro estremo il secchio che andava riempito d'acqua.
Questo sistema permetteva di sollevare i secchi senza fare troppa fatica.
Cosa coltivavano gli Egizi?
Gli Egizi coltivavano soprattutto frumento.
Venivano coltivati anche legumi, ortaggi e frutta.
Come veniva usato il frumento?
I chicchi di frumento venivano macinati dalle donne sfregandoli tra due pietre fino ad ottenere la farina che veniva mescolata con datteri, miele e uvetta e serviva per preparare pane e dolci.
Quali piante crescevano lungo il Nilo?
Lungo il Nilo cresceva una vegetazione molto ricca. Si trovavano palme da datteri, tamarindi, acacie, fiori di loto e il papiro che ebbe un ruolo molto importante nella diffusione della scrittura.
A chi appartenevano i terreni coltivati?
I terreni coltivati, in teoria, come tutti i terreni del paese appartenevano al faraone. Essi erano, però, assegnati ai ministri e ai governanti dei vari distretti che ben presto ne disposero come una proprietà personale.
I confini dei campi erano segnati con delle stele sulle quali erano indicati il nome del proprietario, la data del passaggio di proprietà e una breve descrizione. Queste stele erano considerate sacre e chi le manometteva era sottoposto a gravi punizioni.
Chi coltivava i terreni?
I terreni erano coltivati dai contadini. Essi erano legati alla terra di padre in figlio.
Il loro signore poteva disporre di loro come voleva, anche mediante testamento, insieme alla terra e al bestiame.
I contadini, oltre a coltivare i campi e a custodire il bestiame, dovevano anche svolgere altri lavori come scavare i canali, trasportare le pietre, produrre utensili.