MAOMETTO

Fu grazie a Maometto che il popolo arabo fu unificato e divenne potente.

Egli ebbe il merito di trasfomare tante tribù di rozzi pastori e predatori, in un unico popolo di conquistatori che diedoro vita ad una stupenda civiltà.

Maometto, il cui nome in arabo significa lodatissimo, nacque alla Mecca intorno al 570.

Il padre morì prima della sua nascita, mentre la madre morì dopo alcuni anni, così egli fu cresciuto dallo zio.

Per vivere fece il cammelliere e lavorò presso alcune compagnie di mercanti.

All'età di 25 anni sposò Khadigia, una vedova, molto ricca, che aveva all'incirca 15 anni più di lui.

Da questo matrimonio nacquero 7 figli: 3 maschi, tutti morti in tenera età, e 4 femmine.

Dopo il matrimonio, non avendo più la necessità di lavorare, si dedicò esclusivamente alla meditazione.

Ad ifluenzare la formazione di Maometto furono la religione ebraica e quella cristiana.

Conoscendo le religioni monoteiste, egli si rese conto della loro superiorità rispetto all'idolatria del suo popolo.

Fu durante i suoi viaggi di lavoro che Maometto entrò in contatto con mercanti ebrei e cristiani imparando a conoscere le loro religioni.

Maometto viveva una profonda inquietudine a causa della povertà, della schiavitù e della violenza che imperversavano nel Paese.

A ciò si aggiungevano molti dubbi di natura religosa poiché, secondo lui, le religioni professate dalle tribù dei beduini non erano in grado di dare risposte ai bisogni spirituali della gente.

Fu così che nacque la religione islamica: secondo la leggenda, durante le sue meditazioni, Maometto ebbe delle visioni e ritenne di essere un profeta inviato da Dio a completare la rivelazione che era stata iniziata da Abramo, da Mosè e da Gesù.