L'ASSASSINIO DI CESARE
LA CONGURA CONTRO CESARE
Perché si formò un complotto ai danni di Cesare?
Cesare desiderava eliminare quella netta differenza che esisteva tra cittadini e sudditi e voleva trasformare, gradualmente, gli abitanti delle province in cittadini romani. Questo avrebbe tolto all'Italia il suo ruolo di dominatrice.
Inoltre, la nomina di Cesare a dittatore perpetuo faceva ipotizzare che la concentrazione del potere nelle mani di un solo uomo non fosse un provvedimento temporaneo, ma avrebbe posto definitivamente fine alle libertà repubblicane in quanto Cesare, a differenza di Silla, non sembrava disposto a ritirarsi a vita privata.
Per questo motivo i vecchi senatori pensarono che, eliminando Cesare, si sarebbe potuti tornare a ristabilire l'oligarchia e il vecchio ordinamento repubblicano.
Da qui nacque l'idea di un complotto ai danni di Cesare.
Chi furono i principali aderenti alla congiura?
Alla congiura contro Cesare parteciparono circa 60 persone, tra cui:
- Gaio Cassio Longino;
- Marco Giunio Bruto, suo figlio adottivo.
Entrambi erano seguaci di Pompeo ed erano stati perdonati da Cesare e da lui designati magistrati per gli anni successivi.
Come si svolse la congiura anti-cesariana?
Cesare aveva annunciato la sua partenza per l'Oriente, pertanto la sua uccisione doveva avvenire prima di tale data.
Il 15 marzo del 44 a.C., giorno delle Idi secondo il calendario romano, egli avrebbe tenuto la sua ultima seduta pubblica in Senato, prima della partenza: si decise, quindi, di ucciderlo proprio in quel giorno.
Nonostante fossero trapelate delle notizie sulla congiura, Cesare volle andare comunque nella Curia, l'edificio dove si riuniva il Senato. Qui venne ucciso da 23 pugnalate ai piedi della statua di Pompeo.
Cosa segnò la morte di Cesare?
La morte di Cesare segnò la fine di un breve periodo di pace: di lì a poco sarebbe iniziata la terza guerra civile.