ROMA: DALLE ORIGINI ALL'IMPERO

Nell'800 a.C., quando la città di Roma nacque, non era altro che un gruppo di case costruite in pietra e legno abitate da poche famiglie di contadini e pastori, con qualche strada stretta e un misero tempio.

All'epoca della monarchia Roma era cresciuta e si era estesa nelle colline.

Nelle due valli centrali erano stati stabiliti:

• il Foro, dove avevano luogo il mercato e le riunioni pubbliche;
• il Circo Massimo dove si tenevano gare e giochi.

Pur essendosi ingrandita, Roma rimaneva una città semplice, abitata da agricoltori.

Le case continuavano ad essere sobrie, senza ornamenti e non vi erano differenze tra le abitazioni dei patrizi e quelle dei plebei.

Intorno al Foro vi era qualche tempio in terra e terracotta.

Nei primi tempi della Repubblica romana, l'aspetto della città non cambiò molto.

L'aspetto di Roma iniziò a cambiare dopo la distruzione di Cartagine e la conquista del mondo orientale e della Grecia.

I Romani, entrati in contatto con le stupende città greche, si resero conto di quanto fosse misero l'aspetto del Foro. Così lo ricoprirono con blocchi di pietra bianca e lo circondarono di templi con colonne di marmo, simili a quelli greci.

Le strade che portavano al Foro si iniziarono a riempire di botteghe dove venivano venduti anche prodotti provenienti da terre lontane: profumi, gioielli, vasi, stoffe, ecc..

Con Augusto, l'aspetto della città cambiò ancora una volta.

Egli andava orgoglioso del fatto di aver trovato una città di pietra e di averla trasformata in una città di marmo.

Con Augusto, infatti, i templi, i bagni pubblici, le abitazioni private, le fontane, furono ricoperte di marmi colorati, di statue di bronzo, di pitture.

Roma, oramai, era diventata la capitale del mondo con un milione di abitanti.